Nuova sistemazione liturgica presbiterio della chiesa parrocchiale di San Nicola vescovo / Varisella (TO)
P.M.Sudano
Un nuovo presbiterio. Chiesa di San Nicola Vescovo a Varisella
Note 6 dicembre 2015
– Comunità e locus:
l’intervento calato in una piccola chiesa di una piccola comunità. Un edificio storico, spogliato in tempi passati proprio in nome di un’adesione zelante al Concilio Vaticano II. Un presbiterio molto rialzato e fortunosamente piccolo, un altare monumentale che è fondale e diaframma a un’abside profonda, un’assemblea che può disporsi anche sui bracci del transetto. Un parroco e una comunità attenta ai valori dell’ecumenismo, dell’apertura al mondo, dell’adesione convinta ai valori della riforma liturgica.
– Centralità dell’azione liturgica:
l’area dell’azione liturgica è al centro dell’assemblea determinando un presbiterio inclusivo; ciascuno è chiamato al centro a partecipare in prima persona.
Vi si riceve la comunione, si celebra il matrimonio, si dà l’estremo saluto, vi si raccolgono i bimbi del catechismo, i ragazzi e catecumeni in attesa della prima comunione e della confermazione.
L’azione liturgica richiede spazi e tempi adeguati.
– Luoghi e segni
altare in posizione rialzata a significare la dignità di figli di Dio a cui siamo chiamati;
l’ambone come luogo e mensa della parola che raggiunge l’assemblea e in essa è proclamata;
la sede del presidente prossima all’assemblea: caput et membra. Il pastore con le sue greggi
L’azione liturgica si dipana scandita da tempi e luoghi: dalla sede, alla parola, alla eucaristia.
– Direzionalità della preghiera:
l’altare e la croce sovrastante dirigono lo sguardo e direzionano la preghiera; in accordo con la forte assialità della chiesa storica, che culmina sullo sfondo dell’altare monumentale e trova amplificazione nell’abside retrostante carico di simbologia escatologica.
– L’uomo nuovo, il Risorto:
l’uomo nuovo, la nuova creazione: il tema della scultura che dà corpo e forma all’altare è il culmine del mistero dell’incarnazione nella risurrezione di Cristo.
Il volto sindonico, l’uomo nuovo è l’uomo dell’amore più grande, quello di chi ha donato se stesso per gli amici
Il volto di Cristo, il Volto della Misericordia e non un simbolo, non un’icona che parla linguaggi codificati e cristallizzati spesso muti alla nostra cultura.
Dio si è mostrato con il volto di Cristo. Ciascuno di noi è chiamato a prestare il suo volto alla Misericordia.
Il Cristo, uomo nuovo parla a tutti e accoglie:
ciascun uomo credente e non credente è interrogato e invitato a farsi uomo nuovo.
L’umanità di Cristo è il passepartout nel dialogo tra credenti e non credenti.
La Chiesa di Cristo è il Volto dell’accoglienza e dell’apertura al mondo
– La forza generatrice della Parola
l’uomo nuovo è lux mundi, il Verbo che dà vita e rigenera con la parola.
La scritta sull’ambone dialoga con la figura dell’altare, è una parola che risuona da sempre e per sempre.
L’uso della lingua latina ne sfrutta la forza evocativa e dà il senso e l’importanza del legame con la tradizione.
La parola è un tutt’uno con l’azione del proclamare: il movimento a salire e la visione del lettore. Non è privilegiata una direzione, non vi è un davanti e un dietro, la parola rimane al centro. Ci si rivolge non a una parte dell’assemblea ma a tutta l’assemblea, e in qualche modo anche oltre.
E’ stata esaltata la grande dignità dell’ambone mensa della parola in dialogo serrato con la mensa dell’eucaristia.
committente: don Aldo Bertinetti, parrocchia S.Nicola Vescovo
progettista: Mauro Sudano desarch
liturgista: don Paolo Tomatis
scultore: Gianni Busso
Consulenza e assistenza realizzazione opere in pietra: Tommaso Carità
Posa opere in pietra: Mauro Porello
Consulenza e realizzazione opere in ferro: geom. Giacomo Mazzola CAPMA, Daniele Orlando
Impianti: Carlo Negro, Daniel Tosco NT snc
Fodere e cuscini: Domus Moquette